LOST.

Gabriele Bardi

Simone Ferrari

Massimiliano Sarno

Ernest Malaguarnera

Giacomo Sardi

LOST.

I luoghi dell’abbandono  

introduzione a cura di Sauro Sardi

Dopo le prime orme lasciate sulla polvere della Luna, l’impronta che riassume come forma d’arte i luoghi dell’abbandono non va ricercata nel granito immobile delle Piramidi, ma nei segni che il tempo lasciò come matrice nell’opera più acuta di Marcel Duchamp: “Il Grande Vetro”.

In quella soffitta, e da quel giorno, il bagliore dei mercati e delle gallerie d’Arte fu tutto un guardare tra le cose che attesero a lungo, come morte, il balzo rigeneratore della chimica. Il gesto che riaccende i tratti di ciò che resta e merita almeno lo spreco di una posa. Fino a ritrovare l’idea che il tempo sia autore che incide e marca attraverso il segno pesante della vita. Oppure ignaro e leggero, composto nella sua dimora che resiste senza pretesa, sfinita dal poco o niente che ormai rappresenta.

Inerme, centrata dall’occhio ciclopico che fisserà le cose, l’immagine affronta il giorno come chi non ha specchio, con la sua luce che dal centro sfuma verso il lati, l’inquadratura ti assale come se il passato fosse una botta col flash, uno scatto regolato dal tempo che apre e chiude il diaframma di ogni storia.

 

Esposizione fotografica ,

Matteotti Studio, dal 12 giugno al 9 luglio

 

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Lajatico, la poltrona Proust di Alessandro Mendini (Foto Gabriele Bardi)

Come spesso accade, il caso è il seme di un’idea , e più ci si pensa e più cresce , germoglia , mette radici. Così Gabriele un giorno si presenta in studio con un rullino a colori e un’aria un po’ incazzata.. ” Giacomo vedrai questo rullino è da buttare e questa vecchia macchina fotografica che mi hanno spedito dagli Stati Uniti è una fregatura…. il rullino non scorre, s’inceppa..” … “ok…” dico io, “proviamo a svilupparlo e vediamo cosa esce..”.. tutto il rullino era inesorabilmente rovinato, pieno di graffi dall’inizio alla fine, su tutti o quasi i fotogrammi… l’ormai consumato rivestimento superficiale della cinquantenne QL17 aveva fatto il resto, trasformando i colori della campagna toscana in una tonalità sbiadita e acida…. Mendini e la sua poltrona Proust nel Teatro Del Silenzio attraversati come da gocce di vernice bianca che scendevano da bordo a bordo…. il caso aveva preso il pennello e aveva messo la sua firma. Così nasce LOST. Una raccolta di fotografie in luoghi abbandonati, isolati o con soggetti che portano lo spettatore a viaggiare col pensiero in paesaggi postatomici e che sembrano uscire dal film “The Day After”… il cacciabombardiere abbandonato diSimone Mone Ferrari, i fantasmi danzanti di Massimiliano Sarno, i rottami dei pickup nei deserti americani di Ernest Malaguarnera, le foto 3D di vecchi ruderi toscani di Giacomo Brubaker Sardi e le assenze di Gabriele Bardi sono come la sceneggiatura di un film fermo lì da tempo , immobile , paziente, vertiginoso… 12 giugno ore 18.00…

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